Lo scorso 3 novembre 2023 presso il Comune di Buti (PI) si è tenuto l’evento a cura di ANFUS e promosso da Confartigianato Pisa con il contributo di Altrefiamme.
Un confronto tra istituzioni e professionisti alla scoperta delle nuove Buone Pratiche necessarie per garantire la tutela dell’ambiente, una gestione consona da parte degli operatori del comparto e la sicurezza per il cliente finale.
Approfondisci i temi toccati in questa giornata con la sintesi degli interventi e sfoglia la fotogallery dell’evento!
«Il riscaldamento a legna con impianti che siano consoni ed adeguati è un tema che è recentemente emerso con una veemenza sempre maggiore ed è il momento giusto per parlare di ambiente, soprattutto per le dinamiche che ogni anno si ripresentano.
Il cambiamento climatico sta dettando le condizioni per un nuovo ciclo di abitudini da adottare in Italia e in tutta Europa che sia determinante per noi stessi e per le nuove generazioni.
Queste nuove Buone Pratiche vanno a toccare anche i temi inerenti alla biomassa come gestione degli impianti e del legname in generale, non solo a uso combustibile. Per preservare l’ambiente bisogna muoversi attivamente, ciascuno con impegno e competenza ma soprattutto con voglia di migliorare la condizione attuale e per fare ciò è necessaria una dinamica bilaterale che permetta alle istituzioni di dialogare con i cittadini».
Arianna Buti – Sindaco del Comune di Buti
«Una buona formazione mette l’impresa nella migliore condizione di espletare la propria funzione. Ed è solo a seguito di una formazione consona che l’impresa può sollecitare il regolatore per una collaborazione che ragioni nel merito per il bene di ambiente, salute e comunità».
Michele Mezzanotte – Segretario Generale Confartigianato Imprese Pisa
«Chi ha un impianto datato con parametri sopra soglia ha l’obbligo di denunciarlo per renderlo a norma; un’azione semplice ma che può fare la differenza ed incrementare la sensibilità nel manutenere come gesto volto a preservare il bene comune.
La Regione Toscana deve entrare nelle case in maniera decisa e con un messaggio determinato da veicolare anche in Europa, per trovare il modo di efficientare il prima possibile gli impianti, prima di ricevere sanzioni e penalità invece di raccogliere contributi e incentivi che possano creare nuove opportunità».
Stefano Giannoni – Presidente Confartigianato, Bruciatoristi e Manutentori
«Il disagio dei fumisti parte dal rapporto con la clientela: serve una risposta seria e diretta. Il confronto tra le parti deve essere il primo strumento utile a trovare risposte specifiche, che diano opportunità di intesa tra le parti attraverso l’utilizzo delle Buone Pratiche».
Massimo Pistolesi – Consigliere ANFUS Toscana
«L’accatastamento degli impianti oggi è obbligatorio e di responsabilità del proprietario, a prescindere dall’utenza e dai tempi di utilizzo. Il proprietario deve fornire tutte le informazioni utili per un corretto accatastamento e per garantire una manutenzione ordinaria che venga svolta periodicamente secondo le nuove direttive che, per dare uniformità, prevedono un controllo annuale che non fa discriminazioni per tipologia, mole di consumo e combustibile utilizzato.
Dal momento che per gli impianti a biomassa sono previste delle disposizioni differenziate, insieme ad AIEL è stato fatto partire un progetto che prevede delle nuove figure di ispettori certificati, dedicati agli impianti di riscaldamento a biomassa».
Jonathan Magliozzi – Agenzia Regionale Recupero Risorse
«Se si confronta l’area del bacino padano e del Triveneto con la regione Toscana, quest’ultima risulta essere indietro in tema di misure precauzionali legate alle Buone Pratiche, adottate per educare alla percezione del pericolo. Nel settore ambientale ci sono diversi livelli di percezione del pericolo che varia a seconda del contesto, frutto di sensibilità ed esperienza personale oltre che cultura sociale.
Mentre la prevenzione si basa su un pregresso già vissuto, la precauzione vaglia prospettive utili a indicare il miglior comportamento possibile. È nell’ambito della precauzione che si inserisce il discorso legato alle polveri sottili: un problema reale e che va affrontato portando i cittadini verso una cultura energetica dettata da un programma specifico, mirato all’ascolto e alla comprensione delle nuove esigenze di fabbisogno energetico. Quello che bisogna sottolineare è che il comportamento di un singolo può invalidare il lavoro e gli investimenti dell’intera comunità.
Le istituzioni devono ergersi a difesa del territorio per ridurre l’impatto ambientale: dal taglio alla lavorazione al trasporto fino al consumo, privilegiando i fornitori locali ed educando i cittadini ad un consumo corretto e cosciente, e partendo dalle generazioni più giovani, attraverso strumenti didattici adeguati».
Sandro Bani – Presidente ANFUS
«Con l’introduzione di Buone Pratiche che rispondono ai nuovi bisogni emergenti, diventa fondamentale estrarre valore dai dati che possono essere ricavati attraverso strumenti tecnologici che consentano di efficientare gli apparecchi in un’ottica di contenimento delle emissioni di PM10 in atmosfera, che possono essere ridotte fino all’86% rispetto a quanto viene registrato oggi.
Il discorso dell’inquinamento dell’aria termina con la combustione delle biomasse ma inizia dalla tutela attraverso una corretta gestione del patrimonio boschivo che ponga l’accento anzitutto sul tema della legalità e del commercio illegale di legname da ardere. È necessaria una maggiore consapevolezza ed un monitoraggio adeguato a garantire l’idoneità e la qualità del combustibile utilizzato. A questo percorso si deve affiancare una manutenzione adeguata che prevenga inquinamento e incendi: un dovere della collettività che passa dalla volontà di ogni singolo».
Ascolta l’intervento di Leonardo Paolino – CEO Altrefiamme, in questo video.