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Biochar e BECCS: come diventare “carbon negative”

Con gli Accordi di Parigi del 2015 l’Unione Europea si è prefissata di triplicare l’utilizzo delle bioenergie, per raggiungere l’obiettivo “Net Zero Emission 2050” e favorire il ritorno alla neutralità climatica.
Per farlo è necessario ricorrere a tecnologie di rimozione dell’anidride carbonica che permettono la produzione di energia.
Quali sono oggi le soluzioni a miglior resa?

Le BECCS

Mediante l’utilizzo di BioEnergia con Cattura e Stoccaggio del Carbonio – o BECCS – la CO2 viene catturata e incanalata in profondità nel sottosuolo, dove viene immagazzinata in modo permanente e mineralizzata nel tempo.
Catturando il carbonio biogenico presente nella biomassa, la BECCS riduce la quantità di CO2 nell’atmosfera. In alternativa, la CO2 biogenica può essere utilizzata come componente di base per l’industria chimica e per altri usi materiali come BioEnergia con Cattura e Uso del Carbonio (BECCU).

Il BioChar

Il BioChar può essere prodotto durante la creazione di bioenergia ed è una forma stabile di carbonio risultante dalla trasformazione termochimica della biomassa che rilascia energia; inoltre non può essere attaccato da microrganismi e può essere utilizzato per la filtrazione e il trattamento delle acque, come additivo per aumentare l’aerazione e la fertilità del suolo, o anche come alternativa “bio-based” nel settore edile.

Le nuove politiche europee

Queste tecnologie a pieno regime funzionano con costi relativamente bassi ma al momento iniziale richiedono investimenti elevati: per consentire che si diffondano in modo tale da garantire il raggiungimento degli obiettivi al 2050, servono regolamenti ad hoc e nuovi strumenti finanziari.
La proposta di certificazione di rimozioni di carbonio di alta qualità è stato un primo passo nella giusta direzione, ma per sbloccare il pieno potenziale delle BECCS saranno necessari ulteriori interventi da parte dell’UE.

  • Inviare segnali forti all’industria, fissando obiettivi ambiziosi con tappe intermedie per le rimozioni tecnologiche e distinguerle chiaramente da quelle nel suolo.
  • Fornire maggiore sostegno politico e incentivi di mercato per lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie BECCS: sovvenzioni, incentivi fiscali, quadri normativi, contratti a lungo termine, accordi di acquisto di carbonio, contratti per differenza di carbonio, interconnessioni e ricompense con il sistema ETS (Emission Trading System).
  • Sostenere ulteriori progetti pilota BECCS: se la tecnologia di cattura del carbonio diventa sempre più matura, diventerà anche più efficiente e conveniente. Questi progetti possono fornire dati preziosi, sensibilizzare l’opinione pubblica e incoraggiare investimenti da parte del settore privato.
  • Promuovere la collaborazione tra governi, industria, istituti di ricerca e organizzazioni della società civile.
    Questi partenariati possono guidare l’innovazione, affrontare sfide e garantire approcci olistici allo sviluppo dei BECCS.
  • Istituire un mercato di riferimento europeo per l’eliminazione permanente del carbonio.
    L’istituzione di un mercato di riferimento sul modello ETS, garantirà che gli assorbimenti di carbonio siano valutati, sostenuti e quindi concretamente realizzati.

Il Manifesto di Bioenergy Europe sintetizza i 3 passi necessari verso la transizione energetica.

Fonte: AIEL

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