Giovedì 14 dicembre 2023, presso la Sala Nassirya del Senato della Repubblica Italiana, si è tenuto un incontro promosso da Radio Parlamentare e moderato dal direttore Cristina Del Tutto.
“Futuro delle Foreste, tra sviluppo e sostenibilità” [VIDEO] è stato un momento di confronto tra istituzioni e imprenditori per fare il punto sui prossimi passi da muovere in tema di bioeconomia e sviluppo sostenibile, alla luce della recente Strategia Forestale Nazionale presentata dalla dr.ssa Alessandra Stefani – direttore generale della Direzione Forestale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF).
«L’obiettivo di questo incontro è stimolare un confronto tra le istituzioni e la responsabilità civile al fine di creare una prospettiva sul futuro che sia dettata da competenze specifiche. Il nostro patrimonio forestale ammonta al 37% dell’intera superficie territoriale ed in alcune regioni si attesta intorno al 50%: un vero polmone per il nostro Paese che è stato dato per scontato, fin quando il riscaldamento globale non ha posto la necessità di dare attenzione ad una gestione e una pianificazione in grado di delineare un equilibrio armonico tra natura e fattore umano.
Agronomia, turismo, gastronomia e bioeconomia sono elementi da valutare in questo contesto decisamente più ampio per capire cosa vogliamo decidere di essere nel prossimo futuro».
Cristina Del Tutto – Direttore di Radio Parlamentare
L’appuntamento ha visto il suo momento centrale nell’ampia ed accurata overview della dr.ssa Alessandra Stefani su quella che è l’attuale situazione boschiva ed agronomica nel nostro Paese, a cui ha fatto seguito una attenta disamina di criticità e possibili soluzioni da mettere in pratica con una prospettiva ventennale: un piando d’azione dettagliato e comprensivo di tutte le possibili diramazioni utili allo sviluppo di una bioeconomia a tutto tondo che dia nuova linfa al territorio nazionale, non solo in termini ambientali ma anche imprenditoriali ed occupazionali.
«Oggi il patrimonio forestale non gode della reale attenzione dovuta: le zone verdi continuano a crescere nel nostro Paese e con esse dovrebbero aumentare gli incentivi atti a promuovere uno sviluppo orientato nell’ottica della sostenibilità come valore aggiunto ad un’economia che guarda sempre meno al fossile e vuole tornare a valorizzare la ruralità.
Il primo obiettivo della nuova Strategia Forestale Nazionale è di riunire le competenze tra regioni e farle confluire in un obiettivo comune che sia di indirizzo per i prossimi 20 anni. Un piano d’azione che verrà supervisionato con cadenza quinquennale e che ha già suscitato grande interesse tra le istituzioni – che hanno decretato un’erogazione di fondi per €420 milioni – e che mira ad una serie di opere paesaggistiche, ambientali, e di recupero territoriale, utili a promuovere una gestione sostenibile ed un ruolo multifunzionale delle foreste.
Tra i diversi traguardi da raggiungere, l’educazione verso una realtà di associazionismo così da tutelare il bosco e la biodiversità, prevenendo l’abbandono gestionale da parte dei privati che ad oggi detengono il 60% degli asset forestali; bisogna produrre meglio prim’ancora che produrre di più, per ottimizzare la risorsa legnosa – che oggi ci vede primi in Europa in termini di riciclo (94%) – e stimolare il Carbon Farming così da generare nuovi crediti di carbonio da proporre all’interno del mercato regolamentato.
Queste sono solo alcune delle Grandi Sfide che ci siamo posti e che siamo pronti a vincere».
Alessandra Stefani – Direttore Generale della Direzione Forestale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF)
L’incontro si è poi incentrato sull’agricoltura marginale ed in particolare sull’olivicoltura, le cui dinamiche a tendere combaciano con i temi sovraesposti. A questo proposito, gli speech del prof. Riccardo Gucci prima e del dott. Leonardo Paolino a seguire, hanno ulteriormente posto su un piano pratico le intenzioni prospettate dalla Strategia Forestale Nazionale.
«Sebbene non “forestale” nell’accezione né nei ruoli, l’olivicoltura si trova in contesti e situazioni di marginalità che condividono gli stessi problemi e prospettive. Nonostante recentemente siano stati intensificati gli investimenti, il 30% dei terreni olivicoli si trova nelle stesse condizioni dell’intero patrimonio forestale: tecnologia, ammodernamento e costi di produzione sono da rivedere su larga scala per sostenere il comparto. I proprietari fanno per la maggior parte una raccolta passiva del prodotto, tralasciando cura e gestione dei terreni laddove l’olivo necessita di attenzioni a lungo termine per dare un contributo reale all’economia nazionale nell’ottica della multifunzionalità dei servizi; parliamo di quelle che oggi sono terre morte che insistono in luoghi spopolati e tendenti all’abbandono.
Parliamo di una filiera che registra una quota rilevante sul totale forestale e che va a toccare settori collaterali e adiacenti, che in prospettiva potrebbero beneficiare di una attenzione mirata a decongestionare aree che mancano di una gestione coscienziosa e consapevole che – su tutti – si interessi di creare adeguati processi di stoccaggio della biomassa e di prevenzione del rischio di incendi e idrogeologico».
Riccardo Gucci – Pres. Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio e Professore ordinario di Coltivazioni Arboree presso l’Università di Pisa
«In tempi recenti mi presentavo come imprenditore informatico ma da qualche anno a questa parte ho deciso di concentrarmi sulle risorse ambientali per portare beneficio alle comunità, traendo ispirazione dal lavoro portato avanti dalla dr.ssa Stefani con la presentazione della nuova Strategia Forestale Nazionale: un documento di grande valore che credo possa trovare riscontro in ogni suo punto anche nel comparto dell’olivicoltura e per proporre una valorizzazione della filiera legnosa nelle sue diverse applicazioni.
Come imprenditore che proviene dal digitale mi sto impegnando nel portare valore tramite tracciabilità e blockchain: fattori determinanti per garantire idoneità alla biomassa e qualità nei processi di produzione e consumo. L’obiettivo è di ridurre le emissioni in atmosfera avvalendomi dei Big Data come strumento di consapevolezza e di lotta all’illegalità che dilaga nel comparto.
Tra le mie iniziative con focus sull’agricoltura, ho dato particolare attenzione all’efficientamento della filiera olivicola creando un ecosistema che favorisca l’aggregazione dei piccoli imprenditori locali per strutturare percorsi naturalistici e commerciali che rilancino prima l’economia di zona – nel mio caso quella del Monte Pisano – e poi, a tendere, delle dinamiche che possano coinvolgere tutto il territorio nazionale. Il bosco è nella mia proprietà».
Leonardo Paolino – CEO Gruppo Extra
A concludere la seduta, l’intervento della senatrice Gisella Naturale, che ha ribadito quanto le istituzioni siano sempre più al servizio di queste aree specifiche e filiere dedicate, per dare valore ad attività utili al territorio e che tendono a migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti.
Non a caso, nella stessa mattinata è stato presentato un gruppo di lavoro con il compito di sviluppare un Piano Olivicolo Nazionale, a supporto della valorizzazione della biodiversità come sinergia per orizzonti più ampi.