Il riscaldamento a gas o gasolio porta con sé utenze elevate, soprattutto durante il periodo invernale dove ve n’è una necessità maggiore: quando le temperature scendono è importante riscaldare l’abitazione per creare un ambiente confortevole e l’accensione dei caloriferi significa alzare i consumi.
Il pellet è tra le alternative più economiche ai termosifoni: un combustibile che ha convinto molti italiani per poter risparmiare ed avere una vera alternativa all’energia elettrica.
La corsa all’acquisto di un impianto a pellet si è frenata quando sono aumentati i costi del combustibile ma è importante conoscere, in parallelo, il consumo equivalente di energia elettrica; i calcoli però devono considerare delle differenti variabili a seconda dei consumi.
La potenza elettrica viene misurata in kilowatt e attualmente la migliore offerta sul mercato si aggira più o meno sui €0,149/kWh.
L’accenditore elettrico di una stufa impiega tra i 170 e i 180 watt e tra i 3 e i 5 minuti per la combustione del pellet, quindi per calcolare il consumo di elettricità bisogna moltiplicare 0,175 kW per €0,15 euro/kWh, ottenendo in questo modo una spesa di €0,002 euro all’ora. La spesa totale, ovviamente, deve essere calcolata in base alle accensioni che si fanno quotidianamente.
Bisogna poi prendere in considerazione il fatto che ci sono anche alcuni motori dei ventilatori che assorbono circa 2,5 o 3,0 Ampere, quindi al massimo 300 watt all’ora e considerando che il costo medio del kilowatt è di €0,15/kWh, per far funzionare la stufa è necessario fare il seguente calcolo: 0,300 kWh x €0,361/kWh.
Da ciò ne viene fuori che la spesa è di €0,005 euro all’ora.
Per concludere, se si usa la stufa per 12 ore al giorno la spesa massima è di €0,63 euro, questo perché si fa il calcolo seguente: 0,05 x 12 ore.
Per un mese la spesa è di €20: la cifra massima che in genere una famiglia spende.