La valorizzazione energetica delle biomasse forestali passa dalla corretta gestione delle relative emissioni di CO2 e per questo è fondamentale distinguere l’origine del carbonio in quello legato all’uso delle biomasse e quello rilasciato dalle fonti fossili.
La combustione di fonti fossili rilascia carbonio immobilizzato, che è stoccato nel sottosuolo da milioni di anni, risultando quindi una immissione netta in atmosfera ad opera dell’uomo e quindi artificiale.
La combustione di biomassa legnosa, invece, comporta l’emissione di carbonio biogenico, riconducibile a un ciclo vegetale e climatico chiuso, breve e già naturalmente in atto da sempre.
Come controllare le emissioni?
Comparare le prestazioni emissive delle biomasse a uso energetico e quello delle fonti fossili, quindi, non è un procedimento che può tener conto soltanto delle capacità di combustione ma deve considerare i flussi complessivi di CO2 che comprendono taglio, trasporto e lavorazione del legname, oltre al dispendio di risorse utili alla costruzione degli impianti di conversione energetica.
I criteri di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di gas a Effetto Serra per biocarburanti, bioliquidi e combustibili da biomassa – affinché questi possano essere considerati come parte del processo energetico – sono diversi e tra i principali troviamo:
- rispetto degli obblighi di legge in materia di energie rinnovabili;
- rientro nei parametri degli obiettivi di sostenibilità UE e per la quota di energia rinnovabile fornita dagli Stati Membri;
- comprovato beneficio nel loro impiego e consumo, soprattutto come leva finanziaria
RED II: la posizione dell’Europa
In Italia, negli ultimi 10 anni, la quantità di CO2 assorbita dai boschi è aumentata di 290 milioni di tonnellate e la quantità di carbonio organico stoccata nei boschi italiani è passata da 490 a 569 milioni di tonnellate.
Stiamo parlando di un volume di gas naturale che viene rilasciato dalle piante e che quindi sottrae stabilmente ossigeno all’atmosfera, abbassando la qualità dell’aria.
Il testo normativo della Direttiva Europea RED II dispone che la riduzione delle emissioni di gas a Effetto Serra per effetto di un uso di combustibili da biomassa, sia pari almeno al 70% per energia elettrica, riscaldamento e refrigerazione per gli impianti in funzione dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2025, e all’80% per gli impianti in funzione dal 1° gennaio 2026.
Il Decreto vuole accelerare la crescita sostenibile del Paese, seguendo gli stessi obiettivi europei di decarbonizzazione del sistema energetico al 2030 e di completa decarbonizzazione al 2050.